Cosa c’entrano gli scarti alimentari con il mondo dell’edilizia?
Nulla all’apparenza, ma anche in questo settore ci sono innovazioni di alto valore che portano a questo collegamento.
La prevenzione è il modo migliore per ridurre la quantità di rifiuti alimentari prodotti giornalmente. Ma cosa fare con tutti quegli scarti che inevitabilmente ancora creiamo?
C’è chi si industria con il compost, chi con la produzione di biogas e chi con la fabbricazione di eco materiali da costruzione.
L’industria delle costruzioni è ancora fortemente legata ai materiali tradizionali, soluzioni costruttive ad alto impatto ambientale e processi a bassa efficienza.
L’utilizzo di elementi alternativi in edilizia permette non solo di ridurre le emissioni di gas serra del settore, ma anche i rischi e le spese sanitarie, aumentando il valore delle aziende. È importante imparare a utilizzare gli scarti dei rifiuti alimentari che produciamo giornalmente, per sviluppare materiali edili ecologici a basso costo.
Economia circolare: da eccedenze alimentari a eccellenze edilizie.
La parola d’ordine è economia circolare, ovvero imprese a rifiuti zero, sostenibili al 100%.
La lista dei rifiuti alimentari utile al settore è lunga:
– i gusci delle arachidi possono essere impiegati nella realizzazione di pannelli divisori che siano resistenti a fuoco e ghiaccio;
– il riso può essere trasformato in cenere e mescolato con il cemento;
– dalle banane, foglie d’ananas e gusci di cocco si possono ricavare fibre tessili particolarmente resistenti;
– dalle bucce di patate si ottiene un materiale isolante leggero, antincendio e idrorepellente;
– dagli scarti del vino si possono estrarre coloranti per elementi di arredo e design in legno;
– Latte, uova, colori estratti da piante del mediterraneo o da scarti alimentari e calce purissima: si possono utilizzare per produrre tonachini, marmorini e pitture per la bioedilizia;
– i residui agricoli (come potature e sfalci) di coltivazioni tipiche del territorio possono essere recuperati per la preparazione di rivestimenti colorati nel settore della bioedilizia.
Infine, si possono costruire case a km zero grazie alla stampa 3D, utilizzando esclusivamente materiali naturali reperibili sul territorio.
E’ già possibile realizzare mattoni biologici in grado di sostituire cemento e plastica, utilizzando gli scarti del mais e i funghi.
Da considerare anche il riciclo di paglia e lolla di riso: il riutilizzo di questi prodotti di scarto agricoli come materiale da costruzione. La paglia di riso è presente in tutto il territorio italiano, ma a differenza della paglia di cereali che viene usata in zootecnica, per i risicoltori è uno scarto perché l’elevata percentuale di silicio non consente usi diversi. Solo il 6% viene utilizzato. Il restante deve essere smaltito. Ad esempio, solo nel Vercellese, in Piemonte, ogni anno vengono prodotte circa 52mila tonnellate di paglia di riso. Di qui l’idea di utilizzare la balla di paglia in edilizia: fornisce un ottimo isolamento termico (fonte: ilcommercioedile.it).
È fondamentale continuare a investire nella ricerca e nella comunicazione sul territorio. Abbiamo bisogno di un cambio di mentalità e di vedere i rifiuti come una risorsa, un punto di partenza per innovare.
Noi di Green Feeling attraverso la comunicazione efficace ambientale, l’organizzazione di incontri dedicati ed eventi, promuoviamo la costruzione urbana sostenibile. Contattaci.
Giuseppe D’Angelo
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